Gli strumenti in commercio che si occupano di rappresentare l’erogazione di un motore endotermico, quali il banco prova potenza a rulli, frenato o inerziale che sia, o strumenti che misurano la potenza assoluta su strada per via OBD o adoperano posizioni satellitari in funzione del tempo per farlo, sono affetti da gravi problematiche, spesso legate alla complessità oggettiva di misurare tutte le incognite necessarie a sodisfare l’equazione di turno utilizzata. Questa difficoltà concreta di inserire tutti i dati corretti, ne determina risultati differenziali e non, con gravi errori di tipo percentualistici, che si ripercuotono durante il susseguirsi del processo di calcoli necessari. Ogni valore dell’equazioni che non contiene esattamente il valore reale da assegnare, fa subire al risultato finale una serie di errori crescenti o decrescenti, nella misura con cui è stato commesso l’entità d’errore stesso, rispetto al valore reale da inserire nell’algoritmi utilizzato. In altre parole, più valori non misuriamo davvero, ma ipotizziamo per necessità d’esecuzione dell’equazione di turno, più il risultato finale che si otterrà, subisce variazioni incontrollabile di quantificazione matematica ottenuta, e poi visualizzata. Per ovviare a questo indiscutibile inconveniente, noi della XXXXXXX, partiamo dall’equazione generale del moto di un autoveicolo, ed abbiamo ponderato un’osservazione estremamente logica per giungere ad una soluzione plausibile, semplice ma soprattutto con un margine di errore, irrisorio. Riusciamo a proporre uno strumento che non ha bisogno di nessun dato da inserire, riducendo così ad un valore molto piccolo, l’errore indotto da dati poco certi, come la massa complessiva dell’auto, la superficie frontale della stessa, il coefficiente di permeabilità del mezzo, la resistenza al rotolamento nel tempo ed il coefficiente di portanza. Detto questo, per comprendere la nostra soluzione proposta che risiede nell’equazione del moto di un autoveicolo generico, bisogna comprendere il significato dal punto di vista puramente matematico, di cosa rappresenta un’equazione generica. Quest’ultima è l'uguaglianza tra due espressioni, contenenti variabili e costanti associate a numeri fissi in relazione fra di loro. Essa viene verificataper particolari valori assunti dalle variabili (incognite), la quale genera soluzione per ogni valore assegnato all’incognite considerate. Il fatto è che i reparti ingegneristici, hanno bisogno di manipolare equazioni che contengano il più possibile, valori misurati realmente piuttosto che trattare con valori di tipo empirico, ossia valori ovviamente ipotizzati su basi scientifiche, ma non essendo realmente misurati, risultano poco affidabili nei calcoli eseguiti.
Condizioni utili e necessarie per cui sia valido questo ragionamento e di conseguenza il risultato finale rappresentato, i test eseguiti devono essere condotti nelle stesse identiche condizioni ambientali, di tragitto di prova e di massima posizione assunta dal pedale dell’acceleratore.
Ragazzi sto costruendo questo strumento come progettista e softwarista. Lo presento ad Autopromotec sabato. Non pubblicizzo l'azienda per cui lavoro, ma vi mostrerò più avanti la mia innovazione logica